giovedì 30 luglio 2009

tornati ustionati



Dovevo credere al farmacista dell'auchan di cagliari, quando gli ho chiesto un consiglio per la crema solare da prendere.
"Una protezione alta" mi rispose.
"Allora prendo la 15", dissi.
"La 15 non è alta."
"Per me lo è."
Mi sorrise beffardo. Nella sua mente avrà pensato che ero un altro continentale sprovveduto.
Pagai e andai direttamente in spiaggia senza passare dal via.
Il primo giorno soffiava lo scirocco. Sembrava di stare dentro a un altoforno, o che qualcuno ci puntasse contro un phon gigante, tipo quello che usano per lavare i cagnoni.
Mi ammanettai all'ombrellone e ne uscii solo per due rapidi e rinfrescanti bagni.
Il mare a carloforte è sempre uno spettacolo, anche se col vento si erano radunati sulla battigia alcuni cumuli di alghe. E qualche medusa rovinava la giornata di malcapitati bagnanti. Faceva caldo e per non disidratarmi mi sono bevuto due birre estrella ghiacciate. Sono come le ciliegie, una tira l'altra. Alla fine mi sono addormentato con la voce della vicina di ombrellone, una romanaccia de borgata, che raccontava de quando è annata a fà er provino co' pieraccioni a los enegeless.
Ma credo che non l'abbiano presa, sempre che non interpretasse la tanica di ramato utilizzata da ceccherini.
Il giorno dopo non c'era vento. Mia morosa scacciava una vespa che era attratta dai resti del pranzo, urlando come una tarantolata.
"Tranquilla amore, non fanno niente" le dissi.
Dopodichè una stronza di vespa di è posata sul mio sopracciglio sinistro e mi ha punto.
Poi ho iniziato a schiaffeggiarmi la faccia per ucciderla, riuscendo nel mio intento.
I vicini di ombrellone ci guardavano strani.
Eravamo qui, in una delle mie spiagge preferite, geniò. E' per metà sabbiosa e metà roccia argillosa. La gente spacca l'argilla e si impiastriccia tutto il corpo, fa bene alla pelle pare, la lascia purissima, pulitissima, liscissima.



Il giorno dopo allo scirocco si è sostituito il maestrale. Vento forte e fastidioso che mi rendeva impossibile stare sotto all'ombrellone, avevo incredibilmente freddo.
Mi cosparsi della mia crema protezione 15 della angstrom, presa solo per la bella confezione nera e gialla, e come un'otaria mi spiaggiai sulla battigia.
Dopo 3 ore mia morosa venne a mettermi un limone in bocca, ormai ero arrostito per bene.
"Ti avevo detto che il maestrale ti frega, di stare attento" mi disse.
"Hai ragione", risposi, "e io ti avevo detto che avevi i piedi fuori dall'ombra".
Aveva stinchi e piedi tinta aragosta. Io ero più color gamberone, invece.
Andai col passo del gambero fino a casa, a immergermi a bagnomaria nella crema nivea.



Poi anche queste vacanze sono terminate. Ma la prossima settimana si riparte.
Forse...